Contesto storico

Lo sbarco in Normandia è forse l'evento più importante della seconda guerra mondiale: una guerra atroce che coinvolse prima l'Europa e poi gli altri continenti.

La seconda guerra mondiale è iniziata il primo giorno di settembre del 1939 quando Hitler invase la Polonia; Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla potenza tedesca. Per i primi anni di guerra la Germania ha dominato i campi di battaglia utilizzando la cosiddetta "guerra lampo"; questa tattica bellica voleva sfondare le linee dell'esercito avversario in breve tempo utilizzando molto i bombardamenti.

L'evoluzione militare: la guerra lampo

Guernica, una città bombardata

Le armi belliche più distruttive furono testate da Hitler quando, insieme a Mussolini, aiutò Francisco Franco a prendere il potere della Spagna, una delle armi testate furono i bombardamenti dal cielo con l'uso di flotte di aerei; di questi bombardamenti il più importante fu quello di Guernica: Pablo Picasso que era un pintor muy particular porque ha nacido en Malaga, hijo de Marìa Picasso Lopez y del profesor de Arte Josè Ruiz Blasco; fue un niño prodigo y a los 15 años ingresò en la Escuela de Bellas Artes de Barcelona; despuès de los estudios se fuè a Parìs pero no tiene dinero y vive con los vagabundos.
A Parìs viviò un periodo muy dificil: pierde una hermana y un amigo se suicida, no vende ninguna pintura y por eso este periodo de su vida se llama perìodo azul porque pintò cuadros tristes con tonos azules; en la època Rosa, pintò con tonos màs claros figuras de circo.

Despuès, creò nuevos estilos de arte, como el cubismo, donde usaba figuras geomètricas.

Realizò el primer collage del mundo, muriò en el año 1973, a los 91 años de edad.

Picasso pintò Guernica porque el tenìa que pintar un cuadro para la exposiciòn universal de 1937; el no tenia ideas y en el 26 april de 1937 leyò en un perìodico que la ciudad de Guernica había sido bombardeada y decidiò de pintar a ese evento para recordarlo.

En el cuadro aparecen representados nueve símbolos: seis seres humanos y tres animales (toro, caballo y paloma). De izquierda a derecha, los personajes son los siguientes:

Toro. Aparece en la izquierda del cuadro, con el cuerpo oscuro y la cabeza blanca. Este voltea y parece mostrarse impasible ante lo que ocurre a su alrededor. Picasso indicó que simbolizaba «brutalidad y oscuridad».

Madre con hijo muerto. Se sitúa bajo el toro, con la cara vuelta hacia el cielo en un ademán o grito de dolor. Sostiene en sus brazos a su hijo ya muerto. Los ojos del niño carecen de pupilas, ya que está muerto. Que es inspirada por la Pietà de Michelangelo.

Paloma. Situada entre el toro y el caballo, a la altura de sus cabezas, no resulta visible a simple vista, pues, excepto por una franja de color blanco, es del mismo color que el fondo y únicamente está trazada su silueta. Generalmente se ha considerado un símbolo de la paz rota.
Guerrero muerto. Un brazo tiene la mano extendida. El otro brazo sostiene una espada rota y una flor, que puede interpretarse como un rayo de esperanza dentro de ese panorama.

Caballo. Ocupa el centro de la composición. Su cuerpo está hacia la derecha, pero su cabeza, igual que la del toro, se vuelve hacia la izquierda. Tiene la cabeza levantada y la boca abierta, de donde sobresale la lengua, terminada en punta. Simboliza a las víctimas inocentes de la guerra.
Mujer herida. La mujer està herida se acerca a la yegua para descansar de sus heridas. La pierna de la mujer que camina hacia el centro está visiblemente dislocada o cortad.
Mujer del quinqué. Ilumina la estancia con una vela y avanza con la mirada perdida, como en un estado de shock.
Casa en llamas. Picasso logra resaltar la expresividad en la configuración de cada uno de los detalles de sus personajes a través de simples líneas. La casa se convierte en una nueva alusión a las bellas artes que están siendo destruidas, en este caso a la arquitectura.
Hombre implorando. Un hombre mirando al cielo como rogando a los aviones que dejen de bombardear.

 

La musica come motivazione: la Cavalcata delle Valchirie 

Sempre riferendosi ai bombardamenti, gli attacchi aerei tedeschi erano accompagnati, per volere di Hitler, dalla musica de "la Cavalcata delle Valchirie", che quindi veniva utilizzata come motivazione per l’esercito; un po’ come nel film girato nel 1979 dal regista americano Francis Ford Coppola "Apocalypse Now" nella scena in cui ci sono gli elicotteri dell’esercito degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam che bombardano un villaggio vietnamita.

La Cavalcata delle Valchirie è stata composta da Wagner, un compositore tedesco nato nel 1813, aveva una grande autostima in sè stesso tanto che non sopportava il fatto che qualcuno scrivesse i libretti delle sue opere, non sopportava che disegnassero le scene e neanche che disegnassero i costumi dei personaggi delle sue opere: per questo con lui nasce il concetto di "opera totale" in cui il compositore scrive i libretti, disegna i costumi e progetta le scene.

Wagner riteneva degne solamente dieci delle sue opere:
• L'olandese volante
• Tannhäuser
• Lohengrin
• L'anello del Nibelungo in quattro parti:
o Prologo: L'oro del Reno

o Primo giorno: La Valchiria   
o Secondo giorno: Sigfrido
oTerzo giorno: Il crepuscolo degli dei
• Tristano e Isotta
• I maestri cantori di Norimberga
• Parsifal

Wagner era anche un antisemita infatti nel 1850 scrisse “Giudaismo in musica” che firmò com il falso nome K. Freigedanken dove esprime il suo odio verso gli ebrei.

Poi nel 1869 Wagner scrisse una seconda versione che firmò con il suo vero nome.

«L’ebreo, che come è noto ha un Dio tutto suo, ci colpisce già nella vita comune per il suo aspetto esteriore: a qualsiasi nazionalità europea appartenga troviamo che egli abbia qualcosa di ripugnante» «Ciò che ci ripugna particolarmente nel modo di parlare degli ebrei è il loro accento»

«L’ebreo non ha mai avuto un’arte propria e perciò la sua vita non ha mai posseduto un valore artistico» «Divenire uomini con noi, per l’ebreo significa innanzitutto cessare di essere ebreo. L’ebreo prenda parte a quest’opera di redenzione attraverso l’annullamento di sé»

Quindi la seconda guerra mondiale non venne combattuta come il precedente conflitto mondiale in cui la tattica bellica era la guerra di posizione o guerra di logoramento, ma attraverso l'uso di aerei che sganciavano ordigni direttamente sugli obiettivi.

La guerra di logoramento

 

Nella guerra di logoramento i due eserciti avversari si posizionavano nelle trincee, un labirinto di gallerie e corridoi scavati nel terreno dove i soldati si riparavano dal fuoco nemico e aspettavano l'occasione per attaccare.

La vita nelle trincee creava moltissimi problemi fisici e psicologici: le trincee essendo scavate nella terra esponevano i soldati al rischio di prendere malattie come il piede da trincea (causato dallo stare per troppo tempo nell'acqua) e la febbre da trincea, c'era inoltre il continuo rischio

di essere uccisi dal colpo di un cecchino o da una granata asfissiante lanciata dal nemico.

I danni psicologici erano molto diffusi e frequenti erano le nevrosi da guerra: i soldati dovevano stare per settimane o mesi chiusi nelle trincee, senza avere contatti con i familiari e sentendo giorno e notte suoni di spari o di esplosioni.

Anche quando uno dei due eserciti provava a smuovere la situazione e fare un attacco alla trincea nemica, appena usciti dai ripari sui soldati si scagliava il fuoco delle mitragliatrici.

Ungaretti e la sua testimonianza della vita in trincea

Della vita in trincea ha parlato anche il celebre poeta Giuseppe Ungaretti che si arruolò come fante nella prima guerra mondiale mentre si trovava a Milano nel 1915.

Ungaretti si arruolò perchè era a favore dell’ingresso dell’Italia nel conflitto, arrivò a San Michele del Carso il giorno di Natale del 1915 e dopo aver trascorso la sua prima notte in trincea, capì che la vita al fronte non assomigliava affatto alle descrizioni lette su tutti i giornali, e da allora iniziò a scrivere su dei piccoli pezzetti di carta delle brevissime poesie che serviranno come suo momento di sfogo e di riflessione.

La guerra e il senso di smarrimento di chi si trova a combatterla vengono descritti nelle poesie “San Martino del Carso”, "Veglia”, “Dormiveglia” e “Soldati”.

Soldati

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

 

Veglia

Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

 

Nella poesia "Soldati", Ungaretti descrive quanto i militari si stiano sentendo provvisori e destinati a morire, proprio come le foglie degli alberi che in autunno stanno per cadere dai rami.

 

Nella poesia "Veglia" racconta gli orrori della trincea descrivendo una notte trascorsa accanto al cadavere di un suo compagno che è in fase di decomposizione e sul suo corpo il poeta riesce a vedere come la morte ci trasformi. Nonostante ciò il poeta ci riferisce di quanto, in quei momenti di così cupa disperazione, emerga il nostro attaccamento alla vita e sia forte la spinta dell'essere umano verso una realtà completamente diversa fatta di amore e compassione.

Storia della seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale è scoppiata il 1 settembre del 1939.
Per il primo anno, il conflitto coinvolge solamente l'Europa fino al 7 dicembre 1941, quando l'aviazione giapponese attaccò la flotta statunitense a Pearl Harbor durante l'operazione Hawaii. Di conseguenza l'8 dicembre gli Stati Uniti entrarono nel conflitto mondiale e visto che con il patto Tripartito, Italia e Germania si erano alleate con il Giappone, l'11 dicembre dichiararono guerra agli Stati Uniti.
Gli U.S. furono fondamentali per la conclusione della guerra: il 10 luglio del 1943 sbarcarono in Sicilia e, unitamente alla lotta partigiana, contribuirono a liberare l'Italia dal nazi-fascismo.